Lettera a un crumiro

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Lettera ad un crumiro

 Caro amico,

perdonerai la scarsa convinzione con cui uso questi due aggettivi nei tuoi confronti

CARO – AMICO

Ma sai, è una questione di educazione, di cortesia, di etica morale, che io possiedo al contrario tuo, per merito soprattutto dei miei genitori, quelli, cari davvero, che mi hanno insegnato questi principi.

Genitori vissuti in tempi diversi da quelli odierni.

Tempi lenti, di molto lavoro fisico e poco intellettuale, eppure così ricchi di rispetto, di solidarietà, di amicizia, anzi “amistade” che in sardo assume un significato ben più profondo.

AMISTADE

Evidentemente invece i tuoi genitori o erano distratti o erano già troppo impegnati a pulire la porcilaia del loro padrone.

Eh si, padrone, perché allora, prima della emancipazione della società di oggi, così ancora lo si chiamava.

PADRONE

Oppure, i tuoi genitori, hanno avuto la sfortuna  di vedersi recapitare dall’universo un figlio degenere e nulla, poveretti, nulla,avrebbero potuto fare per cambiarlo.

SÌ,  DEGENERE!

Degenere perché debole, perché incline a fare il forte con i deboli e debole con i forti, perché sempre pronto a schierarsi col branco più forte, ma in ultima fila, non si sa mai arrivi qualcosa, e,come dice un cantastorie, “sempre pronto a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani”.

Ancora ti vedo ai tempi di scuola, quando prendevi gli schiaffetti e le risatine di tutti, non che io approvi certo questi comportamenti, ma tu, almeno un po’ di coraggio avresti potuto esprimerlo, invece di correre ogni volta piangendo dietro le gonne della maestra e della bidella.

Ed i tuoi figli? Di cosa ti vanterai oggi con loro? Che mentre i tuoi colleghi di lavoro protestano contro il padrone che ne vuol licenziare tanti, tra cui ci sei anche tu, non dimenticarlo, tu non hai protestato attestando  che il padrone è giusto, che il padrone fa bene, che il padrone… ha ragione!

Ora, questi poveri figli, avranno due possibilità,

o……. seguire le orme del padre e non protestare quando i riscaldamenti della scuola saranno spenti, quando i costi scolastici saranno così alti da permettersi solo ai ricchi, quando per entrare nel mondo del lavoro dovranno pulire le porcilaie e non si sa per quanto, quando per sopravvivere dovranno sottostare alle angherie ed ai  capricci dei loro nuovi padroni, ….

…. oppure……dignitosamente resistere, protestare e difendere quei diritti universalmente riconosciuti e maturati già alla nascita,  e riscattare così la “pochezza” di un omino degenere, degenere quando figlio e degenere quando padre!

CARO – AMICO

Certo io ti lascio il diritto di decidere della tua vita, riconosco il principio del libero arbitrio, e rispetto ogni tua decisione ed azione ma pretendo…..

Eh sì pretendo……. che tu faccia con me altrettanto, perché quando io dovrò difendermi da angherie e soprusi, e vessazioni e tirannie, dovrai accettare le mie parole, dovrai accettare le mie azioni, dovrai accettare le mie sentenze

E devi sapere che tutto ciò non è per vanità o vanagloria, ma perché, grazie a quei meravigliosi genitori, ho imparato a sognare sempre ed in ogni momento “una vita migliore”, per la mia famiglia, per i miei amici, per i miei conterranei ed anche oltre,

UNA VITA MIGLIORE da vivere alla luce del sole con coraggio, pulizia e dignità che altrimenti sarebbe sprecata se, vissuta come la tua, al buio delle tue paure, delle tue vigliaccherie ….……….  ed alpuzzo…… del tuo ….. porcile!

 

©giuseppefadda

 


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